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1953

  • 5 dicembre

La festa di Santa Barbara ad Altavilla Irpina

nozze d’oro con la miniera per sedici operai della SAIM

(F. Grimaldi. Dal quotidiano “ROMA” 5 dicembre 1953)

ALTAVILLA IRPINA

   Ritorna ogni anno la festa di S. Barbara in queste Miniere, che vedono il sacrificio quotidiano di tanti uomini, che traggono dal lavoro benessere e prosperità.

   S. Barbara non è solo la festa della protettrice dei minatori, è una festa di alta e intensa spiritualità, cui si ispira l’animo dei lavoratori; quando la fede religiosa viene meno, quando nel lavoro è visto solamente quanto di materiale e profano esso offre, allora non può essere festa, vera festa del lavoro, ma solo insoddisfazione per quello che si ritiene essere un grado di inferiorità, un’espiazione, ma che è invece la redenzione dell’uomo, che solo attraverso il lavoro può aspirare a superare la sua materialità ed assurgere a mera spiritualità.

   Ecco perché ritorna ogni anno Santa Barbara, perché ognuno possa riflettere su questo fecondo e giocondo carattere del lavoro umano, per duro che esso possa essere.

   Ma quest’anno la festa di S. Barbara ha assunto in questo meraviglioso complesso industriale della SAIM una significazione particolare: sedici operai, che hanno compiuto 40 anni di lodevole lavoro e altri sei, che ne hanno compiuto 20, hanno ricevuto un premio: i primi una medaglia d’oro e gli altri 60 giorni di paga. A parte quello che può essere il valore intrinseco del dono, vi è in esso un’altra significazione morale, che non è sfuggita agli operai e che non deve sfuggire nemmeno a coloro che assistono fuori della mischia ai rapporti tra capitale e lavoro. E’ sul piano della spiritualità che il capitale e il lavoro si incontrano, come espressione unica della produzione e del benessere sociale. Ai benemeriti dirigenti della SAIM, che con oculatezza amministrano il grandioso complesso industriale, queste esigenze degli operai non sono sfuggite e non sfuggono, per cui in queste miniere regna il più perfetto accordo tra operai e datori di lavoro, checchè ne pensino i soliti mestatori.

   Alle 10 è stata celebrata la messa solenne alla presenza di tutti gli operai e delle loro famiglie. Il Parroco di Altavilla dott. D. Bonetti, ha pronunziato belle parole di incitamento alla concordia tra lavoratori e datori di lavoro. Solo così - egli ha detto - l’industria potrà progredire nell’interesse reciproco. Quindi ha fatto il panegirico della Santa.

   Dopo la messa l’ing. Ciapparelli Comm. Luigi Amministratore della SAIM a nome del Presidente che, per motivi di salute non ha potuto presenziare alla cerimonia, ha portato alla massa operaia il saluto sempre affettuoso del comm. Corso Capone e dei componenti il Consiglio di Amministrazione. Ha spiegato il significato della festa, incitando tutti gli operai ed impiegati della SAIM ad imitare i 16 fedelissimi lavoratori, che per oltre 40 anni hanno lavorato in silenzio, con comprensione ed in un unico intento con i datori di lavoro per portare l’industria a quel livello, che l’ha posta al di sopra di tutte le consimili.

   L’ing. Manfredi Capone, delegato dal Presidente, ha proceduto, poi, alla consegna della medaglia d’oro con diploma ai seguenti lavoratori: Collo Francesco fu Giovanni, Forni Pellegrino fu Giacinto, Vanni Rocco fu Giovanni, De Fazio Pellegrino fu Giuseppe, Villani Carmine fu Giacomo, Vanni Achille fu Giovanni, Scotti Alessandro fu Nicola, Bocconcelli Raffaele fu Natale, Oliviero Pasquale fu Raffaele, Incecca Salvatore fu Luigi, Buono Antonio fu Angelo, Camerlengo Giovanni fu Pasquale, Vanni Nicola fu Pasquale, Crescitelli Pellegrino fu Francesco, Rossi Pasquale fu Pellegrino, Dato Giovanni fu Francesco. Sono stati premiati invece per il ventennale, con 60 giorni di paga, gli operai Bosco Berardino, Fiorentini Pio, Pronesti Paolo, Picariello Giuseppe, Villani Giuseppe e Mauro Teresa. La medaglia d’oro del peso di 10 grammi porta inciso il nome del decorato, l’effige della Santa e la leggenda: “SAIM 40 anni con le braccia e col cuore”.

   Dopo questa bella e suggestiva cerimonia si è formato il corteo preceduto dall’immagine della Santa, che ha fatto il giro degli stabilimenti. Dinanzi all’imbocco di ogni galleria l’immagine è stata fermata e sono state recitate preghiere perché la Santa assista questi lavoratori bravi e fedeli.

   Oltre questa funzione religiosa, vi sono stati svaghi ed una lotteria con numerosi premi. Hanno allietato la festa il concerto bandistico locale e fuochi pirotecnici.

   Il Presidente comm. Corso Capone ha offerto un pranzo ai festeggiati ed ha espresso il desiderio di essere in mezzo ad essi, così come lo è stato nei momenti difficili. Il sorvegliante Alessandro Scotti, a nome dei suoi compagni decorati si è reso interprete dei sentimenti dei festeggiati ed ha ringraziato gli Amministratori della SAIM, che hanno voluto dare attestazione di riconoscimento e di benevolenza.

   Il Presidente ha ringraziato con belle parole.

   Fra gli intervenuti alla bella e commovente cerimonia abbiamo notato la sig.ra Donna Emilia Capone, il Comandante Teodorico Capone, l’ing. Manfredi Capone, il Comm. Giulio Forti, direttore Amministrativo della SAIM, il dott. Manfredi Buzio, il dott. Mimì Pellegrino e il Comandante della Sezione dei Carabinieri di Altavilla, la direzione tecnica al completo con a capo il dinamico direttore ing. Bruno Galeotti, l’ing. Luigi Nazzari, il dott. Giustino Santini, il sig. Giovanni Vanni, il comm. Angelo Molinari ed i Baroni Nicola e Carlo Sellitti.

   Seicento operai quanti ne conta la miniera d’Altavilla, hanno assistito alla serie di manifestazioni; esse li hanno toccati nel più intimo della loro coscienza e del loro cuore. Quelle medaglie d’oro avevano un valore, altissimo, inestimabile, ineguagliabile: la fedeltà al lavoro, l’attaccamento all’industria, la devozione a chi del lavoro è il procacciatore e il suscitatore. E qualche lacrima di commozione ha trovato facile letto nei solchi, scavati nel volto da un lavoro duro: era lacrima di redenzione, una promessa di fedeltà.