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Roma 10 4 1959

AVELLINO, 8 aprile 1959

   Da un gruppo di operai della SAIM Miniere di Zolfo di Altavilla Irpina abbiamo ricevuto la seguente lettera aperta, che di buon grado pubblichiamo:

   Egregio direttore,

chiediamo ospitalità a codesto onorevole ed accreditato quotidiano per rispondere alla lettera pubblicata nel giornale “La Regione”, indirizzata al Presidente della SAIM Generale Bosforo Capone. E' la terza del genere che i1 dott. Capone indirizza agli Amministratori della SAIM e gli argomenti trattati sono sempre gli stessi.

   Il dr. Capone, per chi non lo sa, è un parente dei signori Capone, ed un discreto azionista della SAIM, il quale fino a pochi anni addietro, e precisamente fino all'epoca in cui si è insediata la nuova amministrazione, ha sempre goduto di una posizione privilegiata fra gli azionisti della SAIM. Egli è un benestante e vive di rendita e noi operai non lo invidiamo, ma lo preghiamo di non disturbare la nostra Amministrazione, che opera miracoli per far si che il nostro pane quotidiano sia assicurato alle nostre famiglie.

   I suggerimenti del dr. Capone, non sappiamo per qual fine ha creduto di dare all'Amministrazione per fronteggiare la concorrenza del minerale calabrese, sono superflui, perchè essi, come è notorio, sono stati messi in attuazione fin dall'inizio della campagna mineraria in corso.

   Quindi il dr. Capone, avrebbe sfondato una porta aperta! Gli accorgimenti per fronteggiare i1 mercato in Puglia, la visita settimanale dei preposti alle vendite in questa zona, il problema della sede di Benevento, quello della sede di Napoli ecc. sono stati, a suo tempo, diligentemente affrontati e risolti dalla nuova Amministrazione. Come vedete, dr. Capone, non vi resta che prendere atto di quarto voi solamente oggi, che siete venuto a conoscenza di tali provvedimenti, avete proposto e di cui vorrete avere il gran merito di averli suggeriti!...

   Egregio dottore, meglio sarebbe se la smetteste di distrarre con le vostre infondate accuse chi diuturnalmente lavora a favore di chi nulla fa e gode di un dividendo che oggi più che mai, data la formidabile crisi zolfifera italiana, potrebbe essere messo in serio pericolo. E poichè è nostro interesse che sia conservato il pane alle nostre famiglie, che non hanno, come voi, altri introiti oltre quelli del lavoro, vi preghiamo di lasciare indisturbati i signori Amministratori perchè essi hanno fatto e faranno tutto per fronteggiare l'inattesa concorrenza dei prodotti calabresi. Tanto i tempi di canonicato non potranno mai più tornare, ne con 1e lettere aperte ne con i suggerimenti superflui.

Grazie dell'ospitalità e ci creda.

Un gruppo di operai della SAIM.

   Con buon garbo, ma altrettanta fermezza gli operai SAIM di Altavilla hanno risposto al signor Paolo Emilio Capone e forse ogni commento guasterebbe i sentimenti espressi dai lavoratori stessi, abituati a lavorar molto e chiacchierar poco. Altre volte ci siamo occupati del sig. P. E. Capone ed in occasione di eventi veramente importanti delle Miniere SAIM, quale l’ultimo sciopero; ebbene questa volta, sotto la pretesa di voler dare consigli al Generale Bosforo Capone, al Consiglio di Amministrazione e agli organi dirigenziali della SAIM, si nasconde il vecchio scopo, cioè quello dl portare attacchi a chi ha dedicato e va dedicando, con sacrificio personale, la propria attività a favore del complesso industriate, che ama come propria creatura. I giri di vite, imposti proprio dall'attuale Amministrazione, che non ha mancato di dare un colpo di spugna sulle spese superflue, evidentemente non possono piacere a chi ha subito le conseguenze di essi. E non è certamente simpatico che si diano dei consigli agli attuali dirigenti, quando si sa bene che questi provvedimenti erano stati gia adottati da chi ha la responsabilità del complesso minerario.

   Ci potranno chiedere per quali motivi, allora, si fanno delle proposte superate dagli eventi? Se le avesse fate un Sindacato, si sarebbe potuto anche trovare la giustificazione nel senso di demagogia dei sindacalisti, i quali avrebbero avuto il desiderio di poter dire domani: avete visto? Noi abbiamo salvato l'azienda! Ma il signor P. E. Capone non ha di questi interessi sindacali. La concorrenza dello zolfo calabrese ha indotto la SAIM a delle contromisure e queste costeranno all'azienda; si è trattato purtroppo di una dolorosa necessità, che solo il Governo avrebbe potuto evitare, come si è già detto altra volta da queste colonne. La sede Benevento è stata soppressa e forse altri giri di vite, non a carico degli operai, ma forse proprio a carico degli azionisti, si avranno.

   II signor P. E. Capone, che dimostra poco gusto quando si rivolge a giornali per fare delle “spettacolose” proposte, come azionista della SAM non può che esercitare il suo diritto attraverso gli organi e lo Statuto della Società gli consente; per il resto egli si pone fuori e contro la società stessa, e questo, non lo meritano ne il Generale Bosforo Compone, ne i componenti del Consiglio di Amministrazione, ne i dirigenti tecnici dell'ufficio vendite della Miniera.

   Comunque a chiarire la situazione, come sempre, sono stati gli stessi lavoratori, i quali sembrano aver detto: qui non c’è tempo da perdere e chiacchiere da vendere! Qui si lavora!...