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Roma 14 7 1963

 

ALTAVILLA IRPINA

La grave crisi economica che da oltre un anno si estende in ogni settore dell’industria nazionale, inesorabilmente si è abbattuta anche su questo grosso centro e minaccia di travolgere l'intera economia locale che, per la maggior parte, dipende dalle fortune dell'industria mineraria S.A.I.M.

   La commissione interna dell'azienda ha infatti avuto comunicazione dalla direzione Saim ch'è in atto un licenziamento che interessa circa 200 unità di lavoratori. Tale licenziamento si estenderebbe nei seguenti settori: n. 173 tra manovali ed operai; n. 7 unità per il personale equiparato; e 4 unità tra personale tecnico ed impiegatizio.

   I componenti della commissione interna hanno immediatamente informato il Prefetto di Avellino, il quale ha chiesto ai dirigenti dell'azienda di soprassedere dal licenziamento per un periodo di quindici giorni, onde poter consentire, attraverso sondaggi, presso i Ministeri competenti di risolvere la grave crisi.

   A tale scopo presso la Prefettura di Avellino è stata fissata riunione con l'intervento di deputati e senatori della provincia. Pare che a tale risultato si sia giunti per l'intervento del senatore Nicoletti ex sindaco di Avellino.

   L'attuale licenziamento è scaturito dai risultati della politica di centrosinistra che ha determinato in ogni settore della vita pubblica un elevato squilibrio tra salari e costo della vita che impedisce di elevare la produzione o quanto meno di continuarla nelle stesse proporzioni.

   Altra ragione risale all'ottobre del 1962, allorquando una formidabile alluvione procurò alla azienda oltre un miliardo di danni e, nonostante venisse riconosciuta la pubblica calamità, da parte del governo centrale, si ebbe un contributo per cento milioni complessivi, peraltro non ancora liquidati

   Il beneficio non trova la sua giusta proporzione anzi avrebbe dovuto essere di gran lunga superiore se si tiene conto che a capo del Ministero dei lavori pubblici vi era l'irpino on. Sullo.

Gli organi competenti, quindi, dovrebbero intervenire elargendo un più equiparato contributo onde consentire all'azienda di continuare a produrre in un clima di serenità, evitando che la società riduca la produzione al solo minerale grezzo. Altavilla in questi giorni sta vivendo ore di trepidazione accanto ai lavoratori della SAIM che si battono per la sicurezza del lavoro e chiedono al governo ed alle autorità di intervenire prima che si giunga alle estreme conseguenze.

Alfonso Porcaro