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Roma 12 9 1965

 

ALTAVILLA, 11 settembre 1965

   La situazione dei 133 lavoratori licenziati dalla SAIM zolfo di Altavilla Irpina non accenna a migliorare nonostante l’intervento di autorevoli personalità politiche. Infatti il sindaco di Altavilla Irpina, in intesa con le maestranze della miniera ed in accordo con le organizzazioni sindacali, ha promosso presso la casa comunale un convegno per la soluzione della crisi cui sono intervenuti gli onorevoli Ciriaco De Mita, Vittorino Villani ed il sottosegretario Scarlato.

Quest'ultimo ha cercato in ogni modo di incontrarsi con qualche dirigente della SAIM ma ogni tentativo è risultato vano e nessuno è riuscito a spiegare quali fossero i motivi di un simile atteggiamento in questo momento tanto grave per le sorti economiche del paese.

   In ogni modo il sottosegretario si è impegnato a promuovere ogni azione possibile, anche attraverso l'intervento governativo, per arginare questa massiccia ondata di licenziamenti..

   Come si ricorderà nei giorni scorsi presso i locali del cinema “Moderno” di Altavilla ebbe luogo un’Assemblea di lavoratori con una larga partecipazione di cittadini, ed in questa circostanza, dopo gli interventi dell'avvocato Francesco Villani, del prof. Porcaro, dei sindacalisti Vetrano e Spiniello, fu stilato il seguente ordine del giorno: “L’assemblea generale dei lavoratori delle miniere di zolfo dipendenti della SAIM di Altavilla Irpina, venuti a conoscenza della lettera dell'Unione Industriali con la quale la SAIM comunica alle organizzazioni sindacali della CGIL e della CISL il licenziamento di 133 unità lavorative fra cui 4 impiegati e equiparati, respinge fermamente il proposto licenziamento del personale minerario perchè tale provvedimento costituisce una grave minaccia per l'economia cittadina che ha sempre prosperato sull' attività produttiva e lavorativa dei minatori, chiede alle autorità comunali, provinciali, governative ogni attivo sostegno per impedire il licenziamento collettivo dei 133 lavoratori L'Assemblea decide innanzitutto di chiedere al Presidente del consiglio di amministrazione della SAIM ed a tutti i componenti del consiglio stesso la revoca del provvedimento, viceversa i lavoratori saranno costretti con una risoluta e decisa lotta sindacale a chiedere al governo la revoca delle concessioni ed un idoneo e qualificato organismo statale sotto la cui direzione continuare l'attività produttiva. L’assemblea generale invoca la fraterna solidarietà di tutti i lavoratori del settore e di tutti i lavoratori della provincia di Avellino per respingere tale minaccia ai livelli di occupazione che sono gia seriamente compromessi nel settore dell'edilizia, dei laterizi, dell'industria tessile e delle confezioni, della industria conserviera e dolciaria”.

   Le sollecitazioni rivolte alle autorità dal presente o.d.g. pare siano state fino a questo momento raccolte e ci auguriamo molto sinceramente che le azioni avranno effetti concreti.

Alfonso Porcaro