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IlMattino 26 3 1969

 

ALTAVILLA IRPINA, 25 marzo

   Il vivo fermento e la giustificata preoccupazione che avevano sensibilizzato la pubblica opinione sul problema scottante venuto di nuovo alla ribalta circa la sorte dei minatori sono giunti ad una fase distensiva e di attenuazione grazie all'opera meritoria della commissione interna dei sindacati ed in modo particolare della CISL, sia locale sia provinciale, e della tempestiva comunicazione del presidente della SAIM, comandante Teodorico Capone.

   Riteniamo opportuno trascrivere il testo della lettera inviata dalla SAIM all'Ufficio Provinciale del Lavoro e trasmessa alla CISL.

   “Con riferimento verbale del 18 u.s., redatto presso questo Ufficio in merito alla nota controversia si trascrive di seguito per opportuna conoscenza il testo della lettera in data 20-3-'69 inviata allo scrivente dal presidente della SAIM-Zolfo”. Firmato: Direttore dell'Ufficio provinciale del Lavoro.

   Ecco il testo della lettera in parola:

   “Il Comitato esecutivo della nostra Società riunitosi di urgenza in luogo del Consiglio di Amministrazione che per la brevità del tempo non è stato possibile convocare, ha preso in attento esame il contenuto del verbale della riunione tenutasi presso codesto ufficio il 18-3 1969.

Il Comitato pur considerando che l'avv. Mauriello è stato indotto ad andare oltre i limiti del mandato conferitogli dalla Società si è dichiarato comunque anche disposto a ratificare il suo operato ed a concedere  il premio di superliquidazione richiesto per il caso di licenziamento avvenuto prima dell’1 marzo 1970; salvo per quanto concerne la ipotesi di forza maggiore - alluvione, incendio, terremoto, chiusura della miniera cessazione dell'attività dell'azienda, etc.

   Le predette ipotesi infatti per quanto improbabili siano, non possono cadere a carico dell'azienda; esse estinguono ogni obbligazione e nel caso dovessero verificarsi pongono nel nulla le cose che formano oggetto del verbale stesso Ci auguriamo che questa decisione, possa portare tranquillità fra i nostri operai e dissipare ogni preoccupazione. - Firmato: il Presidente della SAIM, Teodorico Capone”.

   La crisi dello zolfo ha colpito la nostra cittadina in modo determinante per cui tutta l'economia locale ne ha ricevuto un contraccolpo veramente preoccupante, senza ricevere, come contropartita i pur notevoli benefici previsti dai suggerimenti dati dal Comitato di Azione e di Collegamento istituito dalla Comunità Economica Europea fin dal 1962 e sottoscritti dai rappresentanti dei Paesi aderenti alla CEE nel novembre 1963, a Bruxelles.

   Nei limiti delle nostre possibilità abbiamo agitato questo problema fin dal 1963 rendendo di pubblico dominio i punti salienti della relazione redatta dal predetto Comitato di Collegamento.

   Il nostro paese ha tutte le carte in regola per essere “aiutato” e per ottenere “opere tali da sostenere l'economia dissestata dalla crisi zolfifera”.

   Ammesso che gli 87 operai della SAIM potranno lavorare tranquillamente fino all'1 marzo 1970, dopo tale data che cosa succederà? Possiamo cullarci sulla dolce illusione che a quell'epoca i sassi diventeranno oro per cui vi sarà lavoro per 87 operai, ma per altri cento o trecento minatori?

   Occorrono industrie, collaterali all'Alfa-Sud o ad altre industrie, se si vuole salvare Altavilla, contrariamente questo antico e nobile centro diverrà simile ad un grande ospizio per invalidi.

                                                                                                                                                                                         A. S.

(Antonio Severino)