Stampa
Categoria principale: 4 Sanità ed igiene
Categoria: 4.2 Epidemie - malattie contagiose - Carestie

Valutazione attuale: 5 / 5

Stella attivaStella attivaStella attivaStella attivaStella attiva
 

Misure di profilassi nell’epidemia di febbre spagnola scoppiata ad Altavilla nell’estate del 1918

(di G. Sabatino e R. Sarti)

   Nella nostra ricerca storica, un dato ha sempre trovato conferma : Altavilla, in passato, non ha mai vissuto momenti luttuosi dovuti a carestie, stenti o privazioni, e ciò, verosimilmente, grazie ad un’equa distribuzione della proprietà terriera che in qualche modo ha garantito alla popolazione il necessario per vivere; la cittadina ha invece sempre pagato uno scotto molto alto nelle epidemie che sono seguite nel tempo, dalla peste, al vaiolo, al colera, al morbillo e infine alla febbre spagnola. Certamente la facilità del contagio, dovuto alle scarse conoscenze scientifiche, e le condizioni igieniche molto precarie hanno sempre messo a dura prova le fragili strutture sanitarie locali.

   Il Dott. Carloantonio Giordano così scriveva al riguardo, in una sua relazione pubblicata nel 1935: “…Il problema spinoso per Altavilla resta quello dell’acqua…..Anche l’acqua che attualmente beviamo, non è sempre immune da agenti patogeni, giacché le condutture di quella del Serino e di quella della Spilacita, nelle condizioni in cui sono ridotte, non ne danno la garanzia…..Altavilla si trova nella triste condizione di non aver saputo mantenere e migliorare l’unica opera di vero civile progresso….la derivazione di 75 m.c. giornalieri di acqua del Serino….pochini davvero per una popolazione agglomerata di seimila abitanti, con una dotazione di dodici litri e mezzo per individuo nelle ventiquattro ore….”

   Il virus della febbre spagnola fu portato in Europa dalle truppe statunitensi che, a partire dall'aprile del 1917, confluirono in Francia per la Prima Grande Guerra. Da qui, il morbo si diffuse in tutta Europa : le stime ufficiali oscillano tra i 20 e i 60 milioni di individui deceduti, ma alcuni storici azzardano addirittura 100 milioni!

   Nonostante poi gli esiti drammatici, il diffondersi dell’influenza fu coperto in quegli anni da una stretta censura militare. “……L'Italia in quei giorni era un Paese in guerra, stremato dal conflitto, impegnato nell'ultimo sforzo bellico al confine orientale: il 23 ottobre del 1918, da Vittorio Veneto, era partita l'ultima offensiva contro l'esercito austro ungarico…….Il divieto di nominare la "spagnola" colpiva i giornali e si estendeva alla vita di tutti i giorni: proibite le manifestazioni di dolore in pubblico, il suono delle campane a morto e così via. L'Italia doveva stringersi attorno ai suoi soldati, sostenere lo sforzo bellico senza cedere al panico e alla paura. La malattia andava semplicemente ignorata. In questo modo, certamente, si rinunciava a organizzare la prevenzione, si ostacolava la circolazione di informazioni preziose fra i medici, s'indeboliva in sostanza la risposta sanitaria all'epidemia, ma il potere politico dell'epoca riteneva che questo fosse il prezzo da pagare per concentrare ogni energia nell'impresa bellica in corso ormai da quattro anni……. (Progetto Watchdog / Nuova influenza / Terre di Mezzo Editore, 2005)

   Lo storico Richard Collier nel suo libro dedicato alla "febbre spagnola" del 1918 racconta che in grandi città italiane come Roma e Torino si arrivò a contare 400 decessi al giorno. "Ma per quanto attentamente o meticolosamente gli italiani leggessero ogni mattina "La Stampa" o "Il Messaggero", scrive Collier, "tali atroci statistiche venivano loro negate".

   I medici, poi, per arginare l’epidemia provarono di tutto: massicce dosi di aspirina e soprattutto miscugli di sangue e muco degli influenzati ma, ovviamente, senza alcun risultato, scatenando anzi vere e proprie patologie.

   La delibera che segue riguarda l’epidemia di febbre spagnola che infuriò ad Altavilla alla fine dell’estate del 1918.

CC 1918 8 FebbreSpagnuola 1MUNICIPIO DI ALTAVILLA IRPINA

Atti del Consiglio Comunale

Tornata Straordinaria

Verbale n° 8 del 23 settembre 1918

Il Barone Sellitti Nicola, in qualità di Sindaco, assume la Presidenza e invita i Signori Consiglieri a deliberare sul seguente oggetto:

Per combattere l’influenza estiva – Urgenti provvedimenti di polizia sanitaria ed annonaria

   Il Sig. Presidente all’oggetto dice:

   che dal principio di questo volgente mese l’influenza estiva detta pure “Febbre Spagnuola” ha preso forma pandemica, essendosi sino ad ieri, ed in meno di quindici giorni, verificati 50 decessi.

   Tale forma violenta del morbo impone all’Amministrazione di adottare urgenti provvedimenti di polizia sanitaria ed annonaria, al fine di vederne limitato, per quanto possibile, l’ulteriore sviluppo, come saggiamente avvisarono ieri lo stesso Sig. Prefetto della provincia e Medici Provinciali, qui venuti espressamente per l’oggetto.

   Non si mancò, fin dal 9 volgente, di pubblicare ordinanza di polizia sanitaria, ma ciò non basta, occorre che essa venga rigorosamente fatta osservare dai riluttanti, che è la massa, mercè una efficace ed assidua propaganda e vigilanza da parte dei migliori cittadini, non potendo il personale già ridotto della Giunta Municipale attenersi da sola nell’ora che volge e quanto il servizio annonario richiede quotidiana assistenza e provvedimenti che non sempre riescono a contentare le crescenti esigenze del pubblico che pretende dal Comune e per esso dagli amministratori, alcuni dei quali, è gia inutile nasconderlo, per fini loro personali spingono la massa incolta a fomentare malcontenti ed a pretendere l’impossibile, mentre poi trafficano per l’esodo dei prodotti alimentari che in questa occasione sarebbero più che mai di alto valore alimentare per gli infermi.

   Occorre perciò provvedere i mezzi per una larga disinfezione delle vie e piazze dell’abitato, e di tutti i locali e uffici pubblici. Sebbene le strade dell’abitato del nostro Comune siano in massima parte imbrecciate, tuttavia alcune località e vicoli hanno assoluto bisogno di una pulizia quotidiana ed assidua, con apposito personale e sotto la vigilanza di agenti municipali ed i delegati della Amministrazione.

   Egli perciò propone: in quanto ai mezzi facultarsi la Giunta a prelevarli da qualunque fondo disponibile del bilancio in corso 1918, fra i quali vi è quello reso dall’Ente dei Consumi, in lire cinquemila, che vennero procurate, come ognuno sa, con cambiali a firma dell’Assessore e Segretario, nomina propria, al 5% all’anno e versato nella Cassa comunale dalla quale poi passarono all’Ente suaccennato e vi rimasero sin dopo lo scioglimento dell’Ente stesso.

   Che venga accresciuto il numero dei spazzini per lo spazzamento delle vie, poichè quelli attuali fanno anche il servizio del Camposanto per l’interro dei cadaveri e non riescono affatto a compiere l’uno e l’altro servizio.

   Che venga provveduto al trasporto della spazzatura in luogo lontano dall’abitato, nei quali è più necessario.

   Che vengano nominati Commissari di vigilanza pel servizio di polizia igienica e pel servizio di annona ed approvvigionamento.

   Ed infine aumentare ancora il numero degli agenti comunali per tale servizio straordinario.

   E tutto sotto la direzione e dipendenza della Giunta Municipale.

   Dopo una esauriente discussione, alla quale prendono parte diversi Signori Consiglieri, tutti concordano sulla urgenza di adottare i provvedimenti proposti dal Sindaco

Il Consiglio

Ad unanimità di voti, per alzata e seduta, approva la proposta mandando allo stesso Sindaco per la scelta dei Consiglieri che crede possano coadiuvare la Giunta nei diversi servizi sopracitati.

   Indi il presente verbale, previa lettura, viene approvato seduta stante con esecuzione di urgenza votata ad unanimità da tutto il Consiglio, dopo di che la seduta viene sciolta.

LOGOridotto

Visite: 4290