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Eruzione 1906 aRICORDO PER L’ERUZIONE VESUVIANA

dell’ 8 e 9 aprile 1906

   Il lapillo Vesuviano caduto sull’abitato di Altavilla Irpina nei giorni 8 e 9 aprile 1906, sbalordì la popolazione tutta, la quale in pieno meriggio dovè far uso dei lumi anche nell’interno delle case, perché dall’ 8 al 9 mai fece giorno!

   Tutto era buio e nero!

    Il Cav. Uff. Beniamino Bruno di persona si portò dal lumista Giovanni Rossi che abitava nelle case di D. Giustino Caruso, per fargli accendere i pubblici fanali.

   Erano le 8/20 quando il lodato Cav. Bruno telegrafò così al Prefetto: “Da sei ore cade pioggia sabbia nera che ha raggiunto strato sei centimetri circa. Oscurità completa, popolazione calma. Attendo disposizioni se ve ne sono. Sindaco funzionante BRUNO”.

    Passarono due o tre giorni, per sapere notizie dei paesi circostanti essendo il transito sulle vie carrozzabili sospeso, né l’Amministrazione provinciale potè nei primi giorni trovare operai per provvedere allo sgombro delle vie.

   La penuria degli operai si spiega col fatto che ognuno rimase per settimane occupato a sgombrare le adiacenze della sua casa ed a praticare dei viottoli quanti un solco per raggiungere il proprio fondicciuolo. Oltre degli operai occorrevano maestri muratori adatti a sbarazzare i tetti e le terrazze delle case, così al Capoluogo di Provincia e così in tutti i Comuni, e poi erano necessari donne con cesti e cofani per raccogliere il lapillo, nonché, trainieri con buoni veicoli e migliori animali, essendo il lapillo pesante (calcolato in media per lo spessore di 18 millimetri il peso per Ettare si fa ascendere a Quintali 2160 = Scuola Agraria di Portici) per trasportarlo in determinati posti.

   Nel Capoluogo della Provincia il lavoro durò parecchie settimane.

   Nei piccoli Comuni e Capoluoghi di Mandamento nei primi giorni i 6 o 7 muratori locali provvidero alle proprie case, poi saputo delle urgenti richieste che si facevano dal Capoluogo della Provincia, e della lauta mercede che si pagava di 20, 25 e 30 lire al giorno, corsero tutti colà. Quando poi non riuscivano a satisfare le loro ingorde brame, tornarono nei rispettivi paesi, pretendendo 50, 100, 200 lire ed oltre per sbarazzare il pesante lapillo dai tetti delle case che minacciavano di crollare.

   Mai il tanto caro zeffiretto di aprile fu così molesto e maledetto come quello che soffiò nell’aprile 1906. Ogni folata di vento era un tormento perché quel nugolo di pulviscolo che solleva vasi dai tetti di spandeva per l’area e ne riempiva le case, per le strade poi, il transito era difficile, malagevole e pericoloso, maggiormente per gli occhi e pei vecchi, tanto che la Municipalità fu costretta nel 9 Maggio a pubblicare apposita ordinanza per regolare lo sgombro.

   I tetti degli edefizi pubblici, Municipio, Caserma, Pretura, Chiese e Scuole furono gli ultimi a sgombrarsi, sia per la mancanza di operai adatti sia perché ognuno pensava prima alla propria casa e poi a quella degli altri, ed anche per mancanza di mezzi. Il lavoro si decise dopo che il Presidente del Comitato Vesuviano fece sapere che nessun sussidio poteva concedere al Comune e così si arrivò alla fine Maggio ed alla prima settimana di Giugno.

MUNICIPIO di ALTAVILLA IRPINA

Il Sindaco:

   Certifica che dall'incartamento relativo alla caduta del lapillo vesuviane nel I906,risulta quanto segue:

- Telegramma all'Ill Sig.Prefetto della Provincia -  Avellino -  n. 6 parole 29. Spedito il giorno 8.APRILE 1906 alle ore 8 e 20.cosi concepito"Da sei ore cade pioggia sabbia nera, che à raggiunto strato circa Sei centimetri. Oscurità completa popolazione calma. Attendo disposizioni se ve ne sono. Sindaco funzionante - BRUNO”

- Telegramma del Prefetto di Avellino al Sindaco di Altavilla -  N.89 di parole 19. Data 8/4/1906 Ore 11.Assicuri popolazione nessuno allarme Napoli tranquilla quantunque eruzione prese grande proporzioni minacciando Comuni-Vesuviani - I1 Prefetto -  Minervini. “

- Telegramma del Prefetto, di risposta a quello del Sindaco di Alta villa -  n. I00.di parole 16. Data 8/4/1906. Ore I3/30 - Pioggia cenere caduta anche qui e Comuni provincia. Nessun motivo di allarme. Prefetto Minervini.

5° - Telegramma del Sindaco di Altavilla Irpina a Sua Eccellenza Sig.Ministro delle Finanze =Roma= Data 11.Aprile I906."Lapillo caduto in questo Comune,ha danneggiato seriamente campagne e fabbricati, per cui già crollarono tetti due case. Pertanto, ieri, questo Consiglio deliberò farsi istanza Vostra Eccellenza, disporre sospensione pagamento prossimo bimestre, dovendo contribuenti provvedere anzi tutto alla spesa per lo sgombro del pesante lapillo dai tetti dell'abitato. - Sindaco Funzionante - Angelo Severino.”

6° - Rapporto all'Intendente di Finanza di Avellino addì 12 Aprile 1906 n.365."La S. V. Ill. certamente non ignora che l'eruzione Vesuviana ha positivamente danneggiato le campagne ed i fabbricati di questo Comune, per cui già, crollarono due case,stante il peso del lapillo caduto.

   Tutte le strade che menano alla campagna ed anche quelle dell'interno dell’ abitato sono divenute impraticabili, sorpassando i lapilli l'altezza di centimetri dieci.

   La popolazione sta provvedendo alla meglio allo sgombro dei tetti con una mano d'opera carissima a scarsa. E'quindi naturale che se si provvede alla incolumità delle persone non si trova in grado di poter soddisfare il prossimo bimestre dell'imposta fondiaria, per cui ieri per le insistenti premure di cittadini ed agricoli invocai telegraficamente da S..E.il Ministro delle Finanze la sospensione del pagamento di questo bimestre. Comechè poi il lapillo ha sotterrato tutti i seminati ed ha bruciate tutte le gemme degli alberi, si prega calorosamente la S.V.Ill. di voler disporre con urgenza per la constatazione dei danni per tutti quegli ulteriori provvedimenti consentiti dalia Legge a dal Governo. p. Il Sindaco - Firmato - A.Severino=

7° - Ordinanza del Sindaco di Altavilla Irpina per lo sgombro del lapillo:

   “IL SINDACO: Visto il regolamento sulla polizia urbana, art.4, pel qua è vietato di gettare sia di giorno che di notte sulle strade e luoghi pubblici qualsiasi materia;

Visto che per l'eruzione vesuviana cade sui tetti di tutte le case e delle vie una quantità di lapillo;

Visto che tutti i cittadini hanno avuto tempo sufficiente per sgombrare i tetti e gli androni delle rispettive case e che ora sgombrate a spese Comunali le strade dai mucchi di lapillo gittatovi anche dai particolari non deve essere più tollerato l'ingombro delle vie di tale materiale;

ORDINA: Resta vietato da oggi in poi di fare ingombri di lapillo sulle vie pubbliche, i cittadini che non ancora avessero sgombrati i loro tetti ed altri locali debbono rimuovere essi medesimi il lapillo dalle strade sulle quali si facesse cadere e trasportarlo a proprie spese fuori lo abitato. L'inosservanza della presente farà. cadere i dissubbidienti in contravvenzione, e le Guardie Municipali sono incaricate di farne denunzia con analogo verbale nei modi e termini di legge per ile pene ai contravventori.

Altavilla Irpina, li 9.naggio 1906. Il Sindaco -Angelo Severino “

8° - Domanda per Sussidio al Comitato di Soccorso ai Comuni danneggiati

"Altavilla I2 maggio 1906. n..484. Domanda di sussidio. A Sua Eccellenza Sig. Presidente del Comitato di soccorso ai Comuni danneggiati dal Vesuvio.NAPLI= Questo Comune rivolge calorosa preghiera a cotesto onorevole Comitato perchè voglia concedergli un adeguato sussidio,per lo sgombro delle vie interne dell'abitato.

Il lapillo cadutovi in seguito alla eruzione del Vesuvio, aumentato poi da quello gittatovi dai tetti del caseggiato, ha rese impraticabili le vie con grave pregiudizio della salute pubblica e dell'incolumità delle persone, per le materie organiche putrescenti che vengono aspirate commiste al pulverio e pel difficile transito.

Questo Comune è privo affatto di beni patrimoniali, i cittadini, in gran parte vivono col lavoro delle proprie braccia,e l’ Ente ha già esaurite le scarse risorse del suo bilancio per sgombrare la sola via principale dell'abitato, la quale mena allo rotabile comunale e provinciale rese anch'esse impraticabili perchè tuttora ingombre dal lapillo cadutovi, in guisa che qui si sta come segregati dal consorzio umano, potendosi a stenti raggiungere il capoluogo della Provincia da cui dista, per ben I7 .kilometri (rotabile).

Quest'Amministrazione rivolgendosi all'onorevole Comitato confida nella Sua alta equanimità ritenendo che anche gli sventurati, e sempre negletti abitati di questo Comune, facciano, non immeritatamente, parte dell'Italica famiglia.

Il Sindaco = Beniamino Bruno = “.

9° - Risposta -  Napoli 19 maggio I906 -  n. 676.-  Sig.Sindaco di Altavilla Irpina -

“Spiacenti dichiararle che non posso aderire alla richiesta d'un sussidio fatto dalla S.V. con la nota controindicata perché il Comitato con le limitate risorse di cui dispone, deve provvedere ad una moltiplicazione di urgenti soccorsi in favore del danneggiati dalla eruzione, e soltanto in limitate misure finora concessi sussidi per sgombrare le strade interne e riattivare le comunicazioni dei Comuni maggiormente danneggiati.

Ora a prescindere che cotesto Comune non può essere classificato tra questi tipi, al fondo assegnato al Comitato per lo sgombro del detriti vulcanici dallo esterno dello abitato, è già esaurito. L'Ispettore Generale.Firmato PEANO. “

Spese sotenute

- Nota specifica del lavoro eseguito per ordine e conte del Comune di Altavilla Irpina, e degli operai adebiti per lo sgombro del lapillo vesuviano caduto sui tetti, sulle scale e sulle loggette delle Scuole comunali, poste sul palazzo ex Baronale nonchè della somma dovuta al sottoscritto Maestro Muratore, assuntore del servizio sudetto.

1 - Al maestro muratore Rossi Bernardino per quattro giornate impiegate allo sgombro e getto del lapillo dai tetti delle quattro pioventi interne e quattro esterne, con pale e scope di frusci, a lire 15, al giorno sono lire   60,00

2 - Al manovale Barone Gennaro per otto giornate impiegate a riempire le cesti alle donne per trasportare il lapillo rinvenuto dai tetti, dalle loggette e dalle scale, sino alla strada S.Pellegrino, a lire 4 al giorno sono lire  32,00

3 - Idem al manovale Orlando Gennaro idem idem  32,00

4 - A quattro donne per il  trasporto del lapillo dalle scuole poste al piano superiore, alla strada sudetta, sul traìno, giornate otto per ciascuna a lire 1/50 al giorno sono lire  48,00

                                                                  Sono dovute lire 172,00

Altavilla Irpina,2 Giugno 1906.

Il Maestro muratore Firmato - Bernardino Rossi

LA GIUNTA MUNICIPALE

di Altavilla Irpina,vista la nota sudetta la riconosce regolare e l'ammette a pagamento,in conformità per lire Centocinquantacinque emettendosi mandato a favore del Rossi .

Altavilla 4.Giugno 1908.

La Giunta municipale - Firmati etc.