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Piantina 1                              Via San Pellegrino Martire

                                           già Strada Chiesa Madre

                                           già Via Fornillo

Denominazione

Fonti documentarie

Descrizione e motivazioni

Strada

Chiesa Madre

Catasto onciario del 1742

Strada non menzionata nel catasto del 1742 (il sito è tuttavia presente come: borgo della Chiesa collegiata).

Via

Fornillo

Stradario compilato dal perito Tartaglia Serafino Approvato con delibera Consiliare, n. 87 del 24-9-1868

Il toponimo è presente nel catasto onciario del 1742 con la specificazione “…borgo dello fornillo ….”

Fornillo

“……Questa strada principia dal Largo Chiesa Madre, e dopo il cammino di metri 7,00, s’innesta con quella denominata Strada Nuova. La sua larghezza nel punto di partenza è di metri 2,30; nel mezzo misura metri 5,40 e nell’estremità 2,20. Percorso circa un terzo della strada sopradescritta si trova un breve ramo denominato anche Fornillo che va a sboccare nel Largo Torretta. La sua lunghezza è di metri 27,00, larga metri 3,40 e termina a metri 2,70…….”.

Via

San Pellegrino Martire

Non vi sono al momento fonti disponibili da cui avere informazioni

Verosimilmente la denominazione è stata attribuita all'atto della traslazione definitiva delle reliquie del Santo dalla Chiesa della SS. Annunziata alla Chiesa Collegiata, appena ultimata.

L’intera strada oggi denominata Via San Pellegrino M. comprende due tratti: il 1° (Strada Chiesa Madre) congiunge Piazza Matteotti con Piazza Sant’Alberico Crescitelli; il 2° (Via Fornillo) inizia dalla detta Piazza Sant’Alberico e termina all’incrocio con Via Sambuco.

Fornillo . Il toponimo nasce per la presenza in questa strada di un piccolo forno, di proprietà dell’Universitas (Comune), diverso dal forno grande che invece era privativa del feudatario e che, a fronte di un canone annuo, veniva da questi ceduto al miglior offerente. La denominazione di Fornillo è presente in un inventario del 1572 all’interno del quale si legge di una:   domum..in loco ubi dicitur sotto lo palazzo alias lo fornillo, ossia una casa ubicata al di sotto del Palazzo Comitale, in quella che oggi si chiama via San Pellegrino M.; strada la quale andava a congiungersi con quella che in passato era Via Pedarina.

A seguito di delibera consiliare del 26 maggio 1869, questo antico forno fu abbattuto per pericolo d’incendio al sovrastante archivio comunale e adibito a stanza per la guardia nazionale.

(Le fonti sono in: Archivio M. Severini, Collezione privata di Giuseppe Sabatino. Inventari, Repertorio dell’inventario 1572 ed autentico del 1599 per notare Polidoro de Polidoro ed altri atti notarili).

San Pellegrino. “…..Le reliquie di San Pellegrino Martire, ucciso in Roma, al tempo dell'imperatore Commodo nell'anno 192, furono portate ad Altavilla, su concessione di Papa Pio VI, nel 1780, da Padre Giuseppe Maria Crescitelli, Maestro Provinciale dell'ordine dei Servi di Maria Addolorata in Monteoliveto di Napoli, prozio del glorioso martire Santo Alberico.

Il Papa, accolta la richiesta, dispose che Monsignor Landini, Vescovo di Porfirio ed Assistente al Soglio Pontificio, accompagnasse il Crescitelli presso le Catacombe di Ciriaca, per prelevare le reliquie di un Martire e trasferirle ad Altavilla. Inizialmente, Landini e Crescitelli avevano orientato la loro scelta sulle reliquie di Sant'Ignazio, che, però, erano state destinate ad altra comunità, come riferisce il generale Ciampa in un suo scritto del 1975. Per tre giorni di seguito, girando tra le sepolture, i due avevano avvertito un insolito e strano rumore, che individuarono proveniente da un'Arca recante la scritta "PEREGRINUS MARTYR SUB COMMODO IMPERATORE MACTATUS ANNO DOMINI CXCII". (Martire Pellegrino ucciso nel 192 sotto l'imperatore Comodo).

Aperta l'arca vi trovarono colle ossa l'ampollina del sangue racchiusa in una capsula di legno coverta di carta pecora" (Cirelli, 1873).

Papa Pio VI, informato "sui rumori miracolosi usciti da quell'Urna rinnovati per tre volte, concesse ben volentieri fossero appagati i voti del degno Religioso Padre Giuseppe". (Cirelli)

Costui, senza indugio portò a Napoli "il sacro deposito di tutte intere le ossa di San Pellegrino coll'ampollina del sangue; e quivi fattolo ricomporre e collocare riccamente vestito all'Eroica in un'Urna dorata, dal Vescovo di Sant'Angelo dei Lombardi, Monsignor Domenico Volpe, ne fece dono inestimabile ad Altavilla sua patria".

L'Urna di San Pellegrino giunse ad Altavilla l'11aprile 1780, accolta nell'antica Chiesa di San Pietro, da dove con una processione solenne fu portata, in via provvisoria, nella chiesa della SS. Annunziata; solo successivamente fu sistemata definitivamente nella Chiesa Madre…..”.

(In : Santuario dei Santi Martiri Pellegrino e Alberico Crescitelli - www.sanpellegrinom.it/san_pellegrino_ed_altavilla.html )LOGOridotto