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Lapide Federico CaponeNEL MEZZOGIORNO D’ITALIA

per Federico Capone - la commemorazione ad Altavilla

(articolo pubblicato in : Il Giornale d’Italia, 9 giugno 1923)

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Altavilla Irpina, 7 giugno 1923

   Ardente patriota, valoroso garibaldino ed audace pioniere della moderna aviazione, l’on. Federico Capone, è stato in questi ultimi tempi rievocato spesso dalla stampa regionale di tutti i partiti.

   Nell’Irpinia e nel Sannio molte memorie politiche e storiche si ricollegano alla sua figura, ed un ricordo per lui appariva dovere cittadino.

   Sin dal 14 luglio 1921, il nostro Consiglio Comunale aveva deliberato l’apposizione di una lapide, la cui inaugurazione però, per un complesso di circostanze susseguitesi l’una all’altra, si era dovuta rimandare varie volte.

   Finalmente Altavilla, parata a festa e fra uno sventolìo di tricolori dai balconi del Corso, ha, con grande, spontanea manifestazione, compiuto la cerimonia augurale .

   Un lungo corteo, con a capo la banda cittadina, e con l’intervento di tutte le numerose associazioni e società locali, si è composto sin dal mattino, raccogliendosi avanti al Municipio, fin nella cui facciata è posta la lapide.

   Tra le autorità presenti, ovvero espressamente rappresentate, ci limitiamo a notare: i Prefetti di Benevento e di Avellino il Procuratore del Re e il Presidente del Tribunale di Avellino, il R. Commissario di Avellino Gen. Corradi, il comandante del presidio di Avellino Col. Capone, quello del presidio di Benevento, i Sindaci di Tufo, Grottolella, Montefredane, Petruro, Chianche, il Giudice della Pretura, il maresciallo dei RR. CC, numerosissimi deputati ed ex deputati dell’Irpinia e del Sannio, il R. Provveditore cav. Spaziante, il direttore didattico e gli insegnanti di Altavilla, la locale sezione fascista, le miniere di zolfo di Tufo, di Altavilla, i labari del Sindacato minerario, della Società S. Pellegrino, del Circolo Operaio, della Società Agraria. Ecc. Il gruppo delle autorità, fra due fitte ali di popolo, si è recato al palazzo municipale, dove sono avvenute le prime presentazioni. Subito dopo si è scoperta la lapide, e il cadere della tela è stato salutato dalla banda cittadina e dagli applausi del popolo.

   La lapide, bella opera d’arte con busto e ricchi fregi in bronzo, è stata eseguita dal direttore delle locali miniere solfuree sig. Pasquali e porta un’iscrizione dettata dall’avvocato cav. Uff. Principe Giovanni del Foro di Benevento.

   Dopo l’inaugurazione, ha parlato dal balcone del municipio il Commissario prefettizio rag. Leonetti che con elevate parole ha rilevato il significato della festa odierna ed ha letto le numerose adesioni. Oratore ufficiale è l’on. Roberto Mirabella, altro compagno di fede e di affetto a Federico Capone . Grande e viva era l’attesa per la parola vibrante dell’insigne oratore; ma questi per indisposizione sopravvenuta all’ultima ora non ha più potuto intervenire alla cerimonia. Il suo discorso è stato, in sua vece, letto dall’egregio cav. Avv. Giovanni Principe.

   Il discorso dell’on. Mirabella, seguito con la più intensa attenzione, ha in forma smagliante rievocato specialmente la vita e la fede di Federico Capone, ispirata alla pura italianità e ai sublimi ideali di Giuseppe Mazzini.

   Per il loro grande numero, ci fu impossibile rilevare i nomi di tutti gli intervenuti, pure, per quanto riuscimmo a raccoglierli e limitandoci quasi esclusivamente alle Autorità ed ai presenti di altri paesi, ricordiamo soltanto:

I figli signorine Silvia ed Emilia, ing. Spartaco, ing. Manfredi, capitano Bosforo, dottori agrari Corso e Vulture, la nuora signora Maria Capone-Mirabella e il genero colonnello commissario di marina Galletti, le signore Enrica Rummo, baronessa Sellitti, il Gr. Uff. Giuffrida, prefetto di Benevento, l’avv. De Silva, componente la Commissione Reale, il Col. Capone, il Ten. Col Maglio, il Cav. Uff. Giuseppe De Paolis, il giudice Fierimonti, la gentile signorina Tarentini, gli avvocati Principe Giovanni, Cirelli Leopoldo, Gramignazzi Salvatore, Gabrielli del Foro di Roma, Tedeschi Vincenzo, il comm. La Polla, il dott. Vatteroni della cattedra Ambulante di Benevento, il Barone Collenea, gli ingegneri Carlo Zampari, Festa Eugenio, Fossen Giambattista, Bruno Zampari, il rag. Moschi Alfredo, il direttore della Miniera Pasquali, autore della lapide, l’avvocato Tarentini Carmine, l’avvocato Maglio, il sig. Leopoldo D’Agostino, il sig. Giuseppe Di Marzo, sindaco di Tufo, il giudice avv. Carlo Trevisan anche in rappresentanza del presidente e procuratore del Re di Avellino, il comm. Beniamino Bruno, il dottor Carlantonio Giordano, l’avv. Commendator Luigi Alfonso Bruno, mons. Carmelo Lombardi, l’avv. cav. Carlo Giordano, il cancelliere Donisi, i fratelli Sellitti, il Dottor Severini, il dottor Sardone, l’ing. Marino, il dottor Tomasone, i signori Caruso, Sarti, Severini, Landolfi, Cirelli, Marino, Santacroce, Bruno, Di Andrea,Villani, Bartolini e tanti e tanti altri dei quali ci sfuggono i nomi.

   Al Municipio venne offerto dal Commissario prefettizio cav. Leonetti, un ricevimento. Alle 13.30 nell’ospitale casa Capone ha avuto luogo un banchetto servito inappuntabilmente dal restaurant Pellegrini di Benevento. Allo champagne brindarono il commissario prefettizio Leonetti, il prefetto di Benevento gr.uff. Giuffrida e l’avv.Leopoldo Cirelli.LOGOridotto