Istrumento del 1780
( Archivio di Stato di Avellino. Protocolli notarili. Altavilla. Notaio Tommaso Crescitelli – Fondo M. Severini)
Oggi che sono li quindici del mese di luglio dell’anno millesettecentottanta nella Terra di Altavilla Provincia di P. U.
Costituito personalmente in presenza… il molto Reverendo Padre Maestro Giuseppe Maria Crisciteli naturale di questa predetta Terra di Altavilla ed attual Provinciale dell’Ordine dei Servi di Maria Addolorata nella Provincia di Napoli, il quale oggi interviene alle cose che seguono tanto per se quanto per suoi eredi e famigliari da una parte ;
E Magnifici Notar D. Saverio Luciano, Pietro Severino e Mastro Guglielmo Caruso odierni Eletti al buon Governo di questa Università ed Amministratori della Chiesa e Spedale della SS.ma Annunziata di Jus padronato di questa sua ccennata Università;
E Magnifici Donato Lombardo Priore ed Antonio Villano ed Andrea di Troia Economi della venerabile Confraternita del glorioso Protettore S. Bernardino da Siena; Matteo Russo Priore e Pasquale Severino di Girolamo Economo della Confraternita del SS.mo Rosario ; Giuseppe di Avella Priore ed Angelo Villani del Sig. Modestino Economo della venerabile Confraternita del SS.mo Corpo di Cristo; Ed il Magnifico Dottor Fisico D. Giuseppe Macchia Priore ed Agostino Caruso Economo della venerabile Confraternita del Pio Monte dei Morti e di Santa Maria del Suffragio, Confraternite laicali tutte e quattro erette nella Magnificata Collegiata Chiesa di questa Terra sotto il titolo di Santa Maria in Cielo Assunta. Tutti li predetti Amministratori, Priori ed Economi nel nome delle di loro rispettive Confraternite ed intervengono alle medesime seguentino per se loro eredi e successori delle altre.
Il prenominato Padre Maestro e Provinciale Giuseppe Maria Criscitelli spontaneamente avendo con giuramento tanto pectore, in presenza nostra e dei predetti Amministratori, Priori ed Economi rispettivamente e come nel passato mese di Maggio del corrente anno 1780 essendosi portato in Roma a causa del Capitolo Generale, colà celebrato…per la Santità del Presente Pontefice Pio VI gli fu donato il Sacro Corpo del Glorioso San Pellegrino Martire ed ambolettina del suo Sangue, quale avendo portato da Roma in Altavilla a sue proprie spese dove poi lui bisognava vestirlo all’eroica riccamente, farli…..il Reliquiario o sia ostensorio pel cennato Sangue ed una cassetta con dentro le reliquie del detto Sacro Corpo rimasto, nel componerlo ed unirlo. E come che per fare tutte le spese che occorrevano per mettere in decorosa situazione il Sacro Corpo, le Reliquie…..somministrarono…al detto Padre Maestro Provinciale Ducati novantasette e tutto il di più che vi bisognava. Si è speso dal medesimo ascendente alla summa di Ducati duecento e dodici in tutto, compresovi le spese fatte in Roma il luogo della carrozza da Roma in Napoli, che toccò al Sacro Corpo, legatura, abiti, cassa, cristalli trasporto da Napoli in questa Terra di Altavilla, Lume e figure numero 500. Sicché il predetto Reverendo Padre Maestro dovrebbe conseguire dai predetti cinque Luoghi pii ed Università altri ducati centoquindici ma essendosi riservata la podestà direttiva sopra di quelli che dovranno regolare tutto ciò che appartiene al culto e direzione del Santo come di tutti i diritti appartenentino al medesimo, vita sua durante, perciò intendere di riscuotere da Suddetti cinque Luoghi pii soli ducati cento settantadue dimodoché avendone ricevuto ducati novantasette restano da pagarsi solo docati settantacinque ed il di più intende rilasciarlo a beneficio così del santo come dei predetti cinque luoghi pii ed Università ancorché fusse maggiore dell’enunciata somma, con patto però che i predetti cinque luoghi pii debbono ad ogni richiesta di esso Padre Maestro pagarli quelli che restano come di sopra a norma di….quanto è stato espressato. E fatta l’assertiva suddetta, volendo esso Padre Maestro Giuseppe Maria Crescitelli dimostrare il grande amore, affetto che ha sempre portato e tuttora porta a questa sua Patria di cui ne ha sempre procurato i vantaggi spirituali e temporali ha deliberato di donare, siccome oggi suddetto giorno, a titolo di donazione irrevocabile tra vivi dona a beneficio di questa sua cara, amata e diletta Patria e per essa alli suddetti cinque luoghi pii ed università il sopra lodato Sacro Corpo di S. Pellegrino Martire, colla cassa o sia urna dove sta riposto il Sacro Corpo del Santo Martire, abito, ostensorio del Sangue, rame e figure sopra descritte e la cassetta delle altre reliquie di sopra spiegate, una coll’autentica così di Roma come del Vescovo che la ripose nella cassa o sia urna le quali originalmente si conservano nell’Archivio dei detti luoghi pii una colla chiave della cassa e che da me infrascritto Notaro se ne sono fatte le copie autentiche e qui si sono allegate, una assieme colla conclusione delle Confraternite suddette, dopo la notizia data da detto Padre Maestro che pure si allega, la quale donazione s’intende fatta e farsi colli soliti patti e condizioni di sopra espressati e da esprimersi , uno dei quali mancando e non osservandosi resti la donazione nulla irrita e cassa e di niun vigore, non ostante qualunque formulario potesse dettare in contrario al Donatore ed a favore dei Donatarii :
Statuto.
- Che in ogni anno siano tenuti li Priori protempore ed economi di San Bernardino di nominare tre soggetti, fratelli della di loro Congregazione, i più abili ed idonei ad esercitare l’Economia di detto Santo, e posti in scrittura vulgo in bussola i loro nomi e cognomi insieme con quelli che dovranno nominare nell’istessa maniera gli altri tre Economi e Priori della Confraternita del SS. Corpo di Cristo, del ss. Rosario e del Venerabile Monte dei Morti ed i Signori Governatori protempore dell’Ill.ma Università debbano nominare uno per cadauno, e messi in bussola i loro nomi e cognomi come si diceva, i due che saranno a sorte estratti, saranno gli Economi di S. Pellegrino per quell’anno.
Avvertasi però che i Signori Eletti al buon governo, siccome non hanno altro ceto che quello dell’Università, perciò in luogo di fratelli possono anche nominare e proporre chiunque li parrà, non ostante che non fussero fatti di altre Congregazioni purché non abbiano eccezioni dalle leggi del Concordato e da qualunque altra legge, che siano forniti di quei caratteri che si prescrive per gli altri da nominarsi Priori ed Economi delle rispettive Confraternite.
E così eletti i nuovi economi dovranno avere la cura di mettersi in luogo proprio nella Chiesa con uno dei Cappellani in giorno di concorso per ricevere le oblate dei fedeli e queste segnarsi e mettersi in cassa Chiusa che dovrà poi aprirsi alla presenza di più persone disinteressate, e segnarsi nel libro ciò che si sarà raccolto per dare poi conto, così i Cappellani come gli Economi come in appresso meglio si spiegherà , e bisognando soccorso per celebrare la festa del Santo e per fare qualunque altra cosa che sarà bisognevole per la decente manutenzione del Sacro Corpo ed altare di San Pellegrino siano tenuti li rispettivi superiori dei Cinque Luoghi Pii donatarii somministrargli tutto il bisognevole : benvero però di tutte le spese che dovranno farsi ne debbono fare intesi gli Amministratori di detti Luoghi Pii a fine.
Mettisi di vantaggio che datosi il caso d’impotenza i rispettivi Luoghi Pii donatari o per la scarsezza delle oblate fatte al Santo o per l’annata scarsa di entrate dei Luoghi Pii, la festa da celebrarsi ogni anno nel dì 25 Agosto, giorno del martirio e morte del prelodato Santo almeno consista nella novena con l’esposizione del venerabile Corpo, colla messa cantata, processione ed orazione Panegirica.
- Che tutte le oblate, che al Santo si faranno, si debbono impiegare per il culto del Santo e per il mantenimento del Sacro altare, per la festività, e non possa farsene altro uso fuori di quello che concerne la pura spiritualità e Culto di Dio, come per esempio sacri arredi e soppelletili necessari al Divino Culto ed avanzando del danaro debbiasi serbare per le future continenze.
Avvertendosi che le oblate delle quali si parla intendesi del solo denaro ed altre che potrebbe andare a male a lungo tempo.
- Che tutte le messe cantate saranno date al Santo, da dieci carlini in basso entrano al molto reverendo Collegio, quello che è più di carlini dieci va tutto a benefizio del Santo ed il Collegio si debba prendere soli carlini dieci e celebrare la messa cantata in qualunque maniera si cerca, ed il reverendo Collegio non possa impedire i Cappellani del Santo di cantare le litanie, ricevere le oblate e fare quant’altro ad essi si appartiene in detta chiesa, purché però le litanie non si cantano in tempo ed ore del coro, avendo esso reverendo Collegio dato il suo consenso che si conserva qui originalmente.
- Che capitando in questa terra qualche religioso dei Servi di Maria Addolorata nel giorno della festività del Santo debba darseli l’elimosina della messa come ogni altro cittadino prete purché vi siano messe da celebrarsi.
- Che l’Economi di detto Santo debbano ogni anno creare uno o due Cappellani acciocché possano cantare le litanie e ricevere le oblate nei giorni che non vi sarà concorso notabile di fedeli e quando gli Economi secolari non si metteranno come sopra in luogo particolare, per tale effetto con uno dei medesimi e fare tutto ciò che sarà necessario per il Culto del Santo, i quali insieme con gli Economi secolari in fine d’anno debbano rendere i conti a norma delle leggi del Concordato.
E per l’osservanza di detti patti siccome esso Padre Maestro si è riservato, vita sua durante, la potestà direttiva come sopra, costituire dopo la sua morte i suoi eredi e successori provenienti dai suoi germani Angelo e Saverio Cresciteli, i quali non dovranno avere altra ingerenza intorno al Santo ed all’Amministrazione che concorre la pura osservanza dei patti stabiliti ed espressi nel presente istrumento, così che in caso di contravenzione possono astringere i donatari dell’osservanza dei medesimi citra pregiudicium però di quei diritti di poter essere preposti come fratelli delle rispettive Congregazioni ed Economi del detto Santo, siccome tutti gli altri fratelli delle medesime, quia sic.
Sia in elizione di detto Padre Maestro Provinciale di collocare il Sacro deposito in qualunque luogo della Chiesa e dove meglio conoscerà dover stare per non essere soggetto all’umido e con più decoro venerazione nei detti luoghi pii possono o starvi, ma debbano contribuire ad ogni spesa pro rata ed il luogo dove ora si situa si ha per interno luogo, cosicché se vi fusse modo e possibilità di far nuova Chiesa sotto il titolo del medesimo Santo, possa benissimo farlo senza essergli costretto da qualunque siasi donatario purché il Sacro deposito non eschi dalla Terra e Giurisdizione di questa di Altavilla, quia sic.
- Che tutte le messe date più di grana dieci l’una e quella che è più delle grana dieci cede a beneficio del Santo ed i Cappellani e Preti debbono celebrare a grana dieci, una siccome i propri sacerdoti si sono offerti di celebrare.
- Che le messe da celebrarsi essendo in numero grande debbono distribuirsi ai Signori Canonici e Preti Semplici di questa Terra, né possono pretendere più che grana dieci l’una come di sopra. E finalmente i due Cappellani ecclesiastici per il di loro fastidio e cura che debbono portare come sopra non possono pretendere più del dieci per cento detractis oneribus dalle oblate fatte al Santo, cioè sopra le litanie e sopra l’avanzo dell’elemosina, delle messe date di più di un carlino, perché così è. E stante la donazione come di sopra fatta da ora ed in perpetuo il sopra lodato Sacro Corpo del Glorioso S. Pellegrino Martire con tutto l’altro di sopra spiegato e donato con tutti jussi, ragioni, azioni ed intero stato passi e sia nel pieno dominio, possesso… dei suddetti cinque luoghi pii ed Università e per essi dei suoi presenti e futuri amministratori…e sempre averlo eguali ne siano i compadroni in perpetuo. E cedendo esso Padre Maestro Provinciale a detti donatari ogni jus, ragioni ed azioni e ponendo detti luoghi pii ed Università nel suo luogo, grado e condizione e costituendo li procuratori irrevocabili come in cosa propria niente riservandosi se non quanto di sopra sta espressato ed ha costituito se stesso per semplice costituto volendo essere tenuto a legge, ragione ed uso. E promette e conviene esso Padre Maestro Provinciale per solenne stipola e ad essi luoghi pii ed Università e per essi a Suoi Amministratori presenti e futuri e la donazione con tutte le suddette cose avere sempre rate e ferme e non controvenire per qualsivoglia causa…e anzi quante volte tentasse di revocare la donazione suddetta tante volte s’intende convalidata confermata e come allora fatta e quia sic. Come pure vuole che in questa donazione non vi sia necessaria insinuazione ancorché sia di cose inestimabile ed infenito valore, e che eccede qualsivoglia somma, volendo che vaglia come se fusse fatta in qualsivoglia Corte, luogo e foro ed avanti a qualsivoglia Giudice Ufficiale e magistrato e con loro decreto autorità ed insinuazione, rinunciando per maggior cautela, come con giuramento rinuncia dinanzi a Noi non solo con la legge, de insinuanda donatione, …….ed a tutte le leggi a Suo favore dettandino delle quali da me informato nel presente atto ed a lui ben cognite come persona dotta ed illuminata…
All’incontro essi amministratori della suddetta Università e luoghi pii nei nomi rispettivi di sopra hanno accettata siccome accettano la donazione di detto Sacro Corpo con tutto l’altro di sopra e con tutti quei patti , spieghe e condizioni, quali si obbligano di osservare ed adempiere …senza eccezione alcuna ….e promettendo anche essi il tutto avere sempre rate grate e quia sic.
E per la reale osservanza di tutte le suddette cose ambe esse parti l’una all’altra e l’altra all’una siano obbligati se stessi e beni tutti, colla potestà e la costituzione del Precario hanno rinunziato e giurato rispettivamente …..Magnifico D. Donato Cirelli, Regio Giudice a contratto, il Reverendo Canonico Decano Macchia, il Reverendo Canonico D. Domenico Pepere, il Magnifico D. Costantino Macchia, il Reverendo Canonico D. Giuseppe Landolfi,, Magnifico D. Filippo Severino di questa Terra di Altavilla Testimone, tutti a questo atto chiamati. Notar Tommaso Cresciteli ha stipulato. Seguono gli inserti.
( allegato: lettera scritta dal Padre Giuseppe Maria Crescitelli )
Primo inserto
Napoli 1° giugno 1780, finalmente dopo tanti stenti, sudori sparsi, impegni, dispendi presso S.S. ho ottenuto prodigiosamente il Sacro Corpo di S. Pellegrino Martire colla ambolla del suo Sacro Sangue che sta presso di me racchiuso e suggellato in una casetta da me comprata in Roma e non si suole aprire se non da qualche Vescovo per metterlo nell’urna che devesi fare a tale effetto, vestito all’Eroica che pure devesi ordinare decentemente a nostra spese per compimento di tutto quello che ci bisognerà, credo che basteranno altri cento docati, ma siccome io mi trovo dispendiato per altre mie occorrenze sotto la somma di trecento scudi non mi trovo nello stato di far debiti perciò mandatemi subito almeno un centinaio di ducati se volete che il Sacro Corpo possa trovarsi costà per la festa di S. Francesco il Saverio. Ho avuto impegno ed impulsi grandissimi perché lasciato avessi in Napoli questo Sacro Tesoro che tra gli altri si elesse di venire a riscuotere la gloria in Altavilla e non altrove. Spero ed ho tal fede nel Santo che voglia proteggerci presso Dio in tutti i nostri temporali e spirituali bisogni. Non mi dilungo più perché ho fretta. Parlate intanto cogli Eletti e con chi vi pare dicevole per l’indicata somma che devesi impiegare nell’urna, nel vestito e subito speditemela acciò posso disbrigarlo e portarlo meco. Avvertite che il Sacro Corpo dopo che sarà messo nell’urna dovrà essere portato in collo da due persone. Salutatemi tutti. Addio.
( allegato: lettera scritta dal Padre Giuseppe Maria Crescitelli )
Secondo inserto.
Oggi il dì 11 del mese di Giugno 1780 nell’Oratorio eretto nella magnifica Collegiale Chiesa di S. Maria in Cielo Assunta di questa Terra suddetta si sono congregati tutti i predetti delle quattro Congregazioni colli loro rispettivi Priori ed Economi ai quali si è proposto dalla Magnifica odierni Eletti al buon Governo di questa Magnifica Università, come per il messo ( messaggio) del Magnifico Riverendo Padre Giuseppe Maria Criscitelli degnissimo Provinciale dei Serviti si è ottenuto da S.S. il Sacro Corpo del Glorioso Martire S. Pellegrino e per vestirseli, farseli l’urna ed il rame occorre per ora le spesa di detti ducati 100 come si può scorgere dalla acclusa sua lettera, onde hanno pensato essi Magnifici Eletti di procurare questa somma a cambio e per facilitare la procurazione ( il procurarsi) di detto denaro si è offerto Mastro Guglielmo Caruso averlo dal Sig. Primogerio Telesa del Tufo con l’obbligo di restituirlo al mese di settembre 1781 con quello che vi corre ed hanno ratizzato al modo seguente cioè la Ill.ma Università ducati trenta, la Confraternita di San Bernardino ducati (?), il Ss.mo Rosario ducati sedici e grani 66 e otto cavalli, il Ss.mo Corpo di Cristo 16. 66. e cavalli otto, il Monte dei Morti sedici ducati grana 66 e due terzi che formano ducati 100 . Per queste rispettive somme si obbligheranno l’ Economi presenti a detto Caruso che prende detto denaro. All’incontro per comeché questo Sacro Corpo si dovrà situare nella Chiesa della Ss.ma Annunziata restano tutti e cinque questi luoghi pii compadroni di detto Sacro Corpo, per conservare i voti oblati e altro che si farà per mezzo del medesimo, lo stesso patto ancora resterà se si porterà in altro luogo, acché tutti i fratelli sono concorsi con primo voto et nomine ….e così è.
Segno di croce di Donato Lombardo Priore di S. Bernardino.
Segno di croce di Giuseppe Avella Priore del Ss.mo Corpo di Cristo.
Segno di croce di Matteo Russo Priore del Ss.mo Rosario.
Giuseppe Macchia Priore del Monte dei Morti, conferma.
Notar Tommaso Cresciteli, segue.