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1954

 

  • 5 maggio

(Dal quotidiano “IL MATTINO” Venerdì 5 maggio 1954)

   Una grave speculazione politica è stata tentata dai sindacati comunisti nelle miniere della SAIM in Altavilla, i sigg. Smorto e Barbera, dirigenti della Camera del Lavoro di Avellino, recatisi nei pressi della miniera, comunicavano agli operai che bisognava mettersi in sciopero per la ferale disgrazia avvenuta nella miniera di Ribolla presso Grosseto. Aggiungevano, i due attivisti comunisti, che lo sciopero era giustificato dallo spirito di solidarietà per gli operai deceduti ed allo scopo di ottenere esito sicuro, facevano firmare un’adesione collettiva, che probabilmente vedremo pubblicata … sull’ “Unità”.

   Intervenuti i dirigenti del Sindacato dei Liberi minatori, facevano desistere la Camera del Lavoro dalla sua operazione speculativa ritenendo che se una solidarietà bisogna dimostrare questa deve essere concreta e non deve significare perdita di lavoro e quindi di guadagno per i minatori. Allo scopo il dirigente sindacale della CISL signor Plinio Lepore, proponeva che i minatori sacrificassero l’importo di qualche ora di lavoro a beneficio delle famiglie delle vittime, dimostrando così quanto spirito di fratellanza e di solidarietà lega l’intera categoria dei minatori.

Il discorso, però, non è andato a genio dei comunisti, i quali sono andati a sviluppare il loro attivissimo politico presso i minatori di Tufo.