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DonBasilio 7 7 1914

  

Il 21 decorso il mandamento di Altavilla Irpina con votazione solenne, volle ancora una volta, dimostrare la sua fierezza di carattere e d'indipendenza, rieleggendo a suo legittimo rappresentante nel Consiglio Provinciale il cav. Luigi Alfonso Bruno, professionista onesto, coscienzioso e disinteressato, amministratore equanime, di maniere gentili e cortesi, gentiluomo nel vero senso della parola.

   Il mandamento di Altavilla nella sua calma, ha atteso con pazienza dal 1910 che il popolo gli rendesse giustizia nella sua serenità, quella giustizia che da altri, e che in altri tempi gli venne negata calpestando i propri diritti, con pazienza attese il risveglio delle coscienze del proprio mandamento pur potendola ottenere dal Consiglio di Stato, ma se ne astenne per non far clamore di sorte.

   Il trionfo del cav. Luigi Alfonso Bruno, è oggi anche il trionfo del Don Basilio, che nel 1910 ne sostenne la sua causa giusta ed onesta.

   Noi ne siamo compiaciuti con coloro, che affrontando i sopraffattori, si sono resi degni del nome e delle tradizioni del proprio paese.

   II cav. Bruno aveva del tutto abbandonata l'idea della rivendica dei suoi diritti calpestati nel 1910, ma gli amici di Roccabascerana vollero con insistenza che lui si ripresentasse candidato al Consiglio Provinciale. e dopo parecchie titubanze, volendo rimanere nella sua quiete, alla fine all'antivigilia dei comizi, affidò il suo nome immacolato agli amici, non potendosi sottrarre ai doveri imposti ad ogni buon cittadino dal bene pubblico, finì col posporre a questo i propri interessi e le proprie occupazioni.

   Il cav. Luigi Bruno è nativo di illustre famiglia Altavillese, ed ebbe per madre, quel fiore di delicatezza che fu la signora Rosa La Terza, sorella di S. E. il primo Presidente della Corte di Appello di Trani, ancora in attività di servizio, ed educato ad alti e gentili costumi, crebbe laborioso quanto buono, semplice quanto modesto.

   Laureatosi nel 22 giugno 1882 fu presto Procuratore legale, ed in vista dei suoi meriti, riconosciuto dovunque, in breve volgere di anni sostenne varie ed importanti cariche pubbliche, come quella di Vice Presidente della commissione delle imposte dirette e di Vice Pretore del Mandamento più volte riconfermato, e, prescelto dai superiori, resse anche più tempo la Pretura di Cervinara con tanto zelo ed attitudine, che su proposta del Ministro di grazia e giustizia, gli fu conferita la croce di cavaliere della Corona d'Italia.

   Ma ciò che più onora il cav. Bruno è senza dubbio, l'opera da lui spiegata nell'epidemia colerica del 1887, durante la quale egli fu visto attraverso pericoli e disagi di ogni sorta ed in compagnia di pochi altri coraggiosi, esporre incurante la propria vita pel bene pubblico, tanto da conseguirne, uno speciale attestato reale di benemerenza.

   Avvocato di vaglia, il cav. Bruno è noto a tutti per la sua intemerata onestà, e pel zelo e disinteresse nell' esercizio della sua professione, così che il suo studio Notarile è uno dei più frequentati della provincia ed in esso, tutti sono accolti con squisita gentilezza e premura, mentre i clienti poveri e bisognosi, oltre che consiglio gratuito, non di rado vi trovano aiuto.

   Per tali sue qualità da tutti è stimato ed amato.

   Il cav. Bruno non è nuovo nel Consiglio Provinciale ove ritrova amici devoti, e siamo certi che questa volta ritorna molto più animato di dedicarsi vieppiù al benessere del suo mandamento che molto si aspetta dalla sua opera.

Noi fidiamo nell'opera sua, e da queste colonne gl'inviamo il nostro augurale saluto.

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Sui fili del Telegrafo

Riceviamo da Altavilla Irpina e pubblichiamo senza assumere alcuna responsabilità:

   Da quale pulpito viene la predica!

   Nel noto giornalacciatucolo “La Provincia” famoso per il sempre iracondo e noto suo direttore, nel n. 18 del 22 decorso havvi un articolo dal titolo “Brigantaggio elettorale nel Mandamento di Altavilla” mentre avrebbe dovuto intitolarlo: “La sconfitta del brigantaggio elettorale....” firmato col pseudonimo di Florio, che riproduce nella sua verbosa, vacua ed impudente prosa l’eterna favola del lupo e dell'agnello e, nuovo padre Zappata, cerca di spruzzare quel fango, di cui è pieno sino alla cima de' capelli, su persone intemerate e su lettori coscienti e indipendenti, dotti, onesti ed illibati professionisti.

   Parla di brogli elettorali che gli amici onesti del cav. Bruno avrebbero commesso nel Comune di Roccabascerana, mentre è conosciuto urbi et orbi che appunto il suo difeso Giuseppe Maglio non ha fatto altro in vita sua, come risulta da solenni giudicati.

   Prima lavorava solamente per altri, pago di ricavarne 1'utile maggiore, poi, credendo di essere divenuto un pezzo grosso, facendo il galoppino elettorale, ha cominciato a lavorare anche per se. Infatti non deve la sua passata elezione a Consigliere provinciale ai brogli e alle falsità commesse nei comuni di Grottolella e Roccabascerana?

   Non sono chiacchiere, come le tue, caro Florio, ma fatti: basta leggere le sentenze del Tribunale di Avellino in data 1 e 5 luglio 1911, colle quali i componenti di quei seggi elettorali riportarono condanne infamanti!

Se il cav. Bruno non ricorse al Consiglio di Stato per fare annullare l’elezione, fu perchè volle che il Maglio si sfatasse completamente; ed ha raggiunto finalmente lo scopo; poichè il Maglio coi suoi smaglianti discorsi (!!), colle false promesse roboanti, con la sua operosità, (!!), nulla ha fatto, perchè nulla sapeva fare pel bene del Mandamento e della Provincia.

   “Ha sparso a larghe mani - dice il Florio — benefici e miglioramenti sia d'ordine pubblico che privato” Quali? Come? A chi ? - Florio prudentemente non le dice.

   Il Bruno invece col suo voluto mutismo ha operato quanto poteva e sapeva pel Mandamento e per la Provincia e lo ha dimostrato e documentato, e gli elettori sono restati contenti della sua opera, tanto che son venuti a pregarlo, anzi a stimolarlo perchè si fosse deciso a ripresentare la sua candidatura, e lo hanno eletto, lo hanno acclamato.

   Si meraviglia il Florio che il cav. Bruno, il quale esercita, da oltre un trentennio, onoratamente e disinteressatamente la professione di Avvocato e Notaio, che gode larga simpatia, sincero affetto, amici fedeli e devoti in tutto i Mandamento e fuori, per la sua virtù e per la sua modestia - abbia potuto ottenere in Roccabascerana un certo numero di voti?

   Ma non sa che se tutti gli elettori fossero stati veramente liberi, e non avvinti da certe arti diaboliche, come a dire l'urna senza fondo, e non corrotti con ogni mezzo, il cav. Bruno avrebbe ricevuto un plebiscito anche in quel comune?

   Si addebita agli amici del Bruno quello che si dovrebbe addebitare ai sostenitori del Maglio.

   Si ha l’impudenza di calunniare un intemerato e venerato sacerdote; si osa calunniare professionisti integri e rispettabili, cittadini ed onesti operai; si ha l’impudenza di nominare anche il cav. Francesco Lacerra, direttore dello stabilimento penale di Winda, il quale essendo un perfetto gentiluomo non poteva onestamente dare il suo voto ed il suo appoggio ad un antico suo pigionale....

   “Proprio la favola del lupo e dell'agnello”.

   Si parla di una voluta bettola a Cassano e di persone oneste ed intemerate che hanno solo il torto di aver dato prova di coscienza ed indipendenza, e si tace di quella del Masella, proprio in Altavilla, dove per 15 giorni, anzi per 15 notti, un fratello del Maglio bivaccava e trincava con i peggiori galantuomini del Mandamento, facendo certamente il saturnale della libertà e della coscienza, sicchè l'Arma dei carabinieri dovette chiudere la bisca.

   Perchè non si meraviglia dei 125 voti riportati dal Maglio in Altavilla dove, onestamente, avrebbe dovuto averne una trentina?

   E' semplicemente sbalorditivo o pastettaio, che su 422 inscritti si fecero votare 395 elettori!

E si parla di brigantaggio?

   Da chi è stato praticato il brigantaggio?

   Non si dovrebbe aver l’imprudenza di proferire certe parole! Esse potrebbero ridestare persone sopite, ma non del tutto dimenticate e potrebbero ricordare la storia di qualche famiglia di contadini analfabeti, arricchitasi, e che ora si atteggia a nobile e grande.... Ma non vogliamo rivangare il passato e concludiamo.

   Il Cav. Bruno è stato eletto dalla volontà di elettori liberi, onesti, coscienti, indipendenti, i quali, curando la loro dignità e quella del Mandamento, vogliono essere rappresentati da un uomo di vita pura ed immacolata, da un dotto giurista, da un vero galantuomo e gentiluomo.

   Essi hanno preferito l’uomo che ride, all'uomo che uccide! ed hanno fatto benissimo.

Noi di Altavilla